A dire il vero anche nell'infanzia già si cominciarono a intravedere scintille di questa fiamma, quando, incontrando un povero mendicante tutto intirizzito, seduto per terra, in pieno inverno, quell'inverno della pianura Padana, con la nebbia che ti penetra fino nelle ossa, Antonio non fece ragionamenti, prese il mantello che portava, lo mise addosso al poveraccio, correndo poi a scusarsi dalla mamma, ormai vedova, che, al rimprovero, unì un sentimento di ringraziamento a Dio per la sensibilità del ragazzo. Come tutti i ragazzi di nobili origini, fu fatto studiare, sia con i primi rudimenti impartiti in casa dalla mamma e da qualche probabile precettore, poi fu approfondita la conoscenza delle materie classiche, le scienze naturali e le giuridiche, per poter poi frequentare la facoltà di medicina a Padova, dove conseguì il dottorato, con sempre nel cuore però quel fuoco che gli ardeva dentro, senza sapere ancora cosa fare.
Tornato a Cremona incominciò ad esercitare la professione di medico, attento più a curare gratuitamente i poveri che andare nelle stanze dei ricchi, e gradatamente comprese che la carità doveva essere la sua strada, carità verso i più deboli e i più poveri: gli ammalati.
Proprio nel frequentare i malati nei tuguri dei poveri scoprì due grandi povertà: l'ignoranza delle cose umane e l'ignoranza delle cose divine, i bimbi senza alcuna conoscenza delle fede cristiana e la miseria spirituale dei grandi.
Al vedere i piccoli dei poveri, non solo assenti per la trascuratezza del corpo, del vestito, ma ancor più di ogni istruzione, l'ardore d'amore per i fratelli lo spinse a farsi catechista, ad insegnare loro la dottrina cristiana, constatando ogni giorno di più la trascuratezza del clero nell'istruire i fedeli. La miseria spirituale delle anime gli parve molto peggiore di quella dei corpi, per cui le malattie corporali gli fecero scoprire quelle spirituali, fu così che allora incominciò a comprendere l'urgenza dell'opera dei sacerdoti per il bene spirituale del popolo. Si mise ad approfondire la conoscenza della Bibbia, della filosofia scolastica e della teologia, fino a quando, anche su consiglio del suo padre spirituale, fu ordinato presbitero nel duomo della sua città natale, Cremona.