A partire da ottobre 2016, con l'inizio dell'anno pastorale, ogni prima domenica del mese, un piccolo gruppo rappresentativo di alcuni gruppi parrocchiali (tendenzialmentemente un giovane, un genitore di un bambino del catechismo, un catechista, una signora dell'apostolato della preghiera), si reca presso la Caritas diocesana a prestare servizio alla mensa.

foto mensa caritas

Due mamme hanno voluto condividere con tutti noi la loro esperienza:

"Tommaso frequenta il corso di catechismo alla Chiesa di San Sebastiano, questo anno si prepara a ricevere la prima comunione. La nostra Catechista Maria Teresa ha proposto a noi genitori un' iniziativa che prevedeva la possibilità di fare volontariato la domenica mattina, alla mensa della Caritas. C'è stato subito un consenso generale cosi abbiamo iniziato a metterci d'accordo organizzando i "turni" per poter partecipare tutti a vivere questa esperienza.
Ci siamo, domani tocca a me...quando devo fare una cosa nuova di solito la sera prima dormo un po' agitata, e anche questa volta è andata così. Durante il tragitto un sacco di pensieri mi frullavano in testa tipo: chissà cosa mi faranno fare, chissà se sarò in grado di assollvere a questo compito...chissà....
"Sono della chiesa di San Sebastiano" ho detto a due signore quando sono entrata dentro alla Caritas.
"Sei venuta per il servizio di volontariato? Vieni, vieni con noi" mi hanno detto.
Le ho seguite e dopo essermi preparata sono andata nella sala dove c'erano già all'opera altri volontari che molto gentilmente mi hanno messo subito a mio agio e soprattutto mi hanno messo subito all'opera....
Coltello in mano e via....sotto con il taglio dei peperoni,zucchine, asparagi e cipolle...tra chiacchere e lacrime ( le cipolle c'hanno fatto piangere tutti) il tempo è volato. La sala era pronta, la cuoca ha portato le pietanze, era arrivato il momento di aprire la porta. Sono stata assegnata alla consegna del pane.  La porta si è aperta e in una fila composta e silenziosa sono entrati gli ospiti. So che, purtroppo di persone bisognose ce ne sono tante in giro ma, a volte sono quasi invisibili ,vederle invece li tutte insieme, ti mette davanti ad una triste realtà. La maggior parte delle persone che vanno alla Caritas per ricevere un pasto caldo sono persone rispettose e grate per ciò che ricevano, non nascondo però che ci sono anche persone che mostrano un pò di arroganza e maleducazione.
È stata un'esperienza bellissima che mi ha arricchito il cuore. In  minima parte, sento di aver  potuto contribuire al lavoro di questi volontari, che definirei angeli, che mettono la loro passione e il loro tempo a disposizione delle persone che hanno più bisogno." Alessia

"Salve,
sono la mamma di Matilde che frequenta il catechismo per la Prima Comunione a San Sebastiano. Con grande gioia voglio unire la mia testimonianza a quella della mamma di Tommaso circa il servizio di volontariato alla Mensa della Caritas.
Quando mi è stata chiesta la disponibilità a dare una mano per servire i pasti del pranzo di una domenica, mi sono sentita emozionata e felice. Arrivato il momento del pranzo, in tutte quelle persone che avevo davanti, ho notato stanchezza, sofferenza, miseria, ma quello che più mi ha colpito è stata la loro dignità, il loro contegno composto e decoroso.
Ho pensato che quei poveri, tutti i poveri, possiedono quella dignità umana vera e autentica che nessuno status sociale può dare. Essi hanno tanto da insegnarci, conoscono una saggezza a noi sconosciuta. Ci insegnano che una persona non vale per quanto possiede o per quanto ha sul conto in banca. Ci dimostrano cosa vuol dire umiltà e fiducia in Dio. In un certo senso sono come maestri per noi e per questo meritano tutto il nostro rispetto.
Inoltre, in questo periodo di crisi economica, possono rappresentare per tutti noi un invito a cambiare stile di vita, spogliandoci di tante cose superflue e inutili, evitando gli sprechi, facendo sì che sulla logica dell’avere di più prevalga quella dell’essere di più. E di questo ce n’è davvero tanto bisogno!
Ecco, davanti a loro mi sono sentita un po' intimorita, come l’allieva di fronte al maestro. Ogni paura è passata quando le mie mani si sono allargate e date da fare senza sosta per servire, per far sì che tutti avessero la loro porzione di cibo e di calore umano. Mi sono accorta che quel dare, faceva crescere la mia voglia di fare, di servire, di essere utile. Conclusione: quello che ho dato è molto meno di quanto ho ricevuto!!
Un grazie infinito alla Parrocchia di San Sebastiano e alla nostra catechista Teresa che mi ha invitata a fare questa bella e ricca esperienza che vorrei ripetere ancora."
Marta

Si ricorda che, se ci sono genitori interessati a questa esperienza di servizio, basta segnalare la propria disponibilità ai catechisti.

 

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